Domenica ho corso la mia prima 10 km Challenge
alla Maratona di Padova.
Niente in confronto a una mezza maratona o a una
di 42 km ma tanto, veramente tanto per me, rapportato al giro dell’isolato che
ogni tanto facevo e che, dopo appena 5 minuti già mi lasciava senza fiato.
Il tutto è nato dalla mia voglia di sfidarmi, di
fare qualcosa per mettermi alla prova diverso da quello che ho sempre fatto
fino ad oggi.
E la corsa poteva essere un bello stimolo.
A gennaio ho iniziato ad allenarmi consapevole
che avevo solo 3 mesi per andare da 0 a 10.
Molte delle persone a cui ho raccontato il mio
obiettivo, continuavano a dirmi che non ce l’avrei mai fatta, che tre mesi sono
pochi, che c’è gente che si allena da tanto e che io in così poco tempo non
sarei riuscita…
E sai una cosa? Più mi sentivo dire “non ce la
farai” più io sentivo che potevo farcela!
E’ stato facile? No!
E’ stato impossibile? No
Ci sono riuscita? SIIIIII :-)
L’allenamento fisico è stato importantissimo ma quello
che ha fatto la differenza è stato l’allenamento mentale!!!
La mente è stata il mio primo ostacolo in questa
avventura.
Durante i primi allenamenti, quando non avevo
fiato e non vedevo ancora risultati, già dopo pochi metri iniziavo a dire tra
me e me che era dura, che 10 km sono tanti, che sarei stata meglio a casa a
leggere invece che uscire con il freddo e/o con la pioggia…
Per fortuna sono una Life Coach, conosco il
libretto delle istruzioni della mia mente, so come innescare un dialogo
potenziante e abbassare il rumore di quelle vocine critiche che contrastano i
sogni e riducono ogni possibilità di raggiungere ciò che vogliamo.
Ed ecco che trasformavo ogni resistenza.
Avevo ben chiaro nella mia testa dove volevo
essere!
Mi sono visualizzata tantissime volte quel
traguardo, che l’anno scorso ho visto per la prima volta a Padova mentre tifavo
e incitavo a correre una persona per me molto importante. L’immagine era
chiara, luminosa, grande.
C’era il suono delle voci delle persone ai lati
della strada che con grandi sorrisi applaudivano chi arrivava, c’era l’aria
calda nella faccia bagnata di sudore che dava il sapore di vittoria, la
sensazione delle gambe stanche ma che davano il massimo negli ultimi
chilometri, il cuore colmo di gioia per la soddisfazione di essere arrivata e
la felicità di attraversare quel traguardo dicendomi CE L’HO FATTA!!!!
Ho scelto di non vedere gli ostacoli, le
difficoltà, di non assecondare le resistenze ma di concentrare tutta la mia
attenzione, la mia passione, la mia energia nel risultato finale, nelle
sensazioni meravigliose che si provano quando si raggiunge ciò che si desidera.
Quante volte, anche nella vita, ci concentriamo
su quello che non va dimenticandoci l’obiettivo finale?
Lo sport in questo caso è una metafora magnifica!
E finalmente eccomi al 17 aprile, a Padova, in
mezzo a mille magliette colorate mi sto incanalando nella fila dei corridori
(che bella parola :-) …)
che partecipano alla 10 km Challenge (la 10 km cronometrata). Il mio cuore
batte a mille! Sono super emozionata. Solo essere lì per me è una vittoria. Se
a gennaio non avessi iniziato gli allenamenti se non ci avessi creduto e non
fossi stata costante, mi sarei ritrovata, come l’anno scorso, fuori dalle
transenne a tifare per gli altri… invece ora c’ero IO lì a tifare per me!!!
3, 2, 1 viaaaa
È iniziata la mia maratona.
Le mie gambe vanno, libere, mi sento avvolta da
cosi tanta gente. È tutto nuovo. Emozionante.
Dopo un po’ il mio passo rallenta, e vengo
superata da tantissimi corridori. Ecco che la vocina interna (quella abituata a
criticare) si fa di nuovo sentire facendomi notare, come se già non lo avessi
visto, che sto perdendo posizioni, che gli altri corrono più forti di me, che
arriverò ultima, che non sono adeguatamente preparata per una corsa di 10 km… e
cedo! Inizio a camminare.
E’ proprio nei momenti di difficoltà che impari
a conoscerti ancora di più.
E’ vero ho ceduto e mi sono fermata ascoltando
quello che la mia vocina mi stava dicendo MA ho reagito subito!
E parlando con me stessa mi sono detta: “Ok,
sono più lenta, ma cosa mi interessa? E’ utile paragonarmi agli altri? Sono
persone sconosciute, non so nulla di loro, come posso fare un paragone tra me e
loro?
Se sono qui è perché IO mi sono sentita pronta
per esserci, nessuno mi ha promosso, io ho creduto in me e nella possibilità di
farcela per cui, alza le ginocchia e corri, vai, libera! Goditela!”
Ho stampato il mio miglior sorriso e via!
Ci sono stati altri momenti di difficoltà, la
ghiaia lungo l’argine che rendeva instabile la mia falcata provocandomi dolore
al ginocchio, l’inesperienza di cosa vuol dire correre su strade che non si
conoscono e di cui non si percepisce la distanza, ma con la mente sempre
focalizzata al traguardo la motivazione tornava istantaneamente alta.
E poi improvvisamente, dopo una curva, là a
qualche centinaia di metri da me… quello che per tanto avevo solo immaginato,
ora è realtà.
Il traguardo!
Manca poco, le mie gambe affaticate non sentono
più la stanchezza, mi sento leggera, felice…
Le persone applaudono, sorridono, incitano e
finalmente proprio mentre attraverso il traguardo una ragazza tiene tra le
mani, alzata in alto, una medaglia.
Qualche passo e me la mette al collo…
Il mio cuore è a mille!
I miei occhi si riempiono di gioia,
il mio unico pensiero è CE L’HO FATTA!
Ci ho creduto fino in fondo e anche questo sogno
è diventato realtà!
La tua coach
Renata

Grazie per aver condiviso questa tua esperienza...E'bello sapere che anche Renata è 'umana' e prova sensazioni limitati, di fragilità che in molti sentono forte dentro se ma ancor più è bello conoscere come le parole e gli insegnamenti che spesso si leggono in questo blog, sono seguiti da esempi, da fatti concreti e da...bellissime foto.
RispondiEliminaGrazie a te Martina!
EliminaTutti proviamo, in alcuni momenti, sensazioni limitanti e di fragilità ed è proprio in questi momenti che dobbiamo mettere in pratica tutto quello che sappiamo.
La vita ci offre tantissimi spunti per allenarci, sta a noi decidere di cogliere la sfida! :-)
La teoria senza fatti concreti non da soddisfazioni! :-)