Mentre sto scrivendo questo post sono seduta nel mio “studio
all’esterno”, ovvero tavolo e sedia in giardino, circondata da siepe
verdissima, ortensie rosse e bianche, fiori multicolori, uccellini che
gioiosamente cinguettano e profumo d’estate.
Mi sento bene!
In giornate come queste, quando posso dedicarmi
completamente allo studio, spesso si accavallano nella mia mente molti pensieri,
a volte contrastanti ma uniti da un filo comune.
Riflettevo su un concetto che, in dialoghi con più persone,
è emerso in questi giorni.
Crisi, difficoltà economiche, disoccupazione, immigrazione,
problemi relazionali, calamità atmosferiche…. La televisione da sempre ci pone
davanti gli aspetti peggiori della vita, e per alleggerire un po’ ci offre solo
gossip e argomenti di buon (mal) costume.
Le persone oggi vivono dietro ad uno smartephone o un a pc.
Facebook, twitter e social network sono ottimi strumenti per mantenere
relazioni con persone lontane o con amici di vecchia data magari “persi” dai tempi
della scuola MA privano la nostra vita della gioia della relazione autentica.
Del guardarsi negli occhi, del capirci solo con lo sguardo, senza parlare,
della complicità in una coppia o in rapporto di amicizia vera.
Diventiamo superficiali. Ci affidiamo alle emoticons e con
le faccine gialle trasmettiamo agli altri le nostre opinioni e i nostri stati
d’animo…
Permettiamo ai nostri bambini di stare ore e ore a giocare
con un videogiochi, con l’ipad o con il telefonino bloccando il loro processo
di socializzazione, di confronto, di creatività.
Quanto era bello, giocare con i vicini di casa a nascondino,
a giochi di società, a rincorrersi o a costruire castelli con scatoloni e
sedie…
I cortili e le strade ora sono vuoti…
Stiamo abituando i bambini a guardare unicamente verso il
basso.
Questa è una metafora molto forte che ci fa capire che li
stiamo abituando a spegnere i loro sogni.
E molte persone lo stanno
facendo anche con i propri.
Non possiamo negare che in questo periodo storico ci siano
delle difficoltà ed è vero che spesso sentiamo dire “vivi il presente”, ma ci
dimentichiamo che la frase implicita è “il meglio che puoi!”. Questo non
significa stare inermi, vivere di riflesso e accettare.
Inizia a pensare a come sarebbero le tue giornate se di fronte
a persone che si lamentano continuamente ponessi loro domande tipo: “è utile quello che mi stai raccontando?”,
“ci serve per risolvere il problema?”, “cosa hai fatto tu per migliorare la
situazione?”, “cosa possiamo fare per evitare che accada di nuovo?”, …
Impara a interrompere il flusso di negatività che ti arriva,
fornendo spunti di riflessione. E quando non è possibile esprimere verbalmente
queste domande a chi hai di fronte, ponile a te stesso.
Lascia che la tua mente risponda e poi agisci.
Mi è piaciuta e mi ha fatto riflettere la citazione “Vissero
infelici perché costava meno!”
In effetti è vero ed è anche comodo!
Non ci vuole coraggio per essere infelici! E lamentarsi è
molto facile…
Ma vuoi mettere, invece, allenarsi ad essere felice?
Lo possiamo fare con piccoli accorgimenti quotidiani:
smettere di lamentarci, eliminare i vocaboli negativi che
abitualmente usiamo, cercare il bello nelle cose, apprezzare la meraviglia che
ci circonda.
E vivere con gratitudine e stupore ogni nostra giornata.
Nulla di nuovo, lo so! Ma quanti lo fanno?
E’ importante riconnettersi con se stessi e continuare a
sognare. Sognare tanto!
I sogni sono il propulsore che ci permette di dare nuovo
slancio, nuova linfa, nuova energia alla nostra vita!
Vivere il presente orientati al futuro ci regala speranza. Coltivare
sogni ci permette di superare le difficoltà del presente.
Aiutare gli altri a raggiungere ciò che desiderano è per me
una gioia immensa! E mi auguro che i tuoi sogni non finiscano mai.
Quindi basta guardarsi le scarpe!!! Testa alta! “Punta
sempre alla luna, male che vada avrai vagabondato tra le stelle”.
La tua coach
Renata

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