Oggi
vorrei iniziare questo post ponendoti una domanda: nel tuo modo di parlare
quotidiano pronunci maggiormente la frase “Sì! Ce la posso fare!” o “Non ce la
farò mai!”?
Riflettici
un attimo.
Sono
sicura che una buona percentuale delle persone che sta leggendo non ha neanche
dovuto pensarci e istintivamente ha risposto la seconda.
“Non
ce la farò mai”, “non ce la posso fare”, “è troppo difficile”, “non è per me”, “non
ci riesco”, “ci ho già provato ma non cambia nulla”… sono tutte frasi, spesso
apprese da un gergo comune, che orientano il nostro cervello in un’unica
direzione: il fallimento e la
frustrazione.
A
volte non ci rendiamo neanche conto che diciamo queste frasi solo per
abitudine.
Cambia
da oggi il tuo modo di parlare e di atteggiarti al problema. Nel momento stesso
in cui dici “Sì! Ce la posso fare!”
il tuo cervello si è già
messo in moto per aiutarti a vedere la cosa da un’altra angolazione, per
trovare soluzioni diverse a ciò che hai fatto fin’ora e non ha funzionato, ad
essere più aperto e creativo, a trovare una soluzione che ti permetta di raggiungere
più facilmente ciò che desideri e che solo un attimo prima avevi dei dubbi di
poter raggiungere.
Pronunciare
questa frase, ponendo enfasi sul “Sì!” ci
permette di essere più determinati.
Persino la nostra fisiologia cambia e per
il principio di coerenza, mai e poi mai dopo aver dichiarato di essere in grado
di fare qualcosa, ci tireremo indietro.
E
questo nuovo atteggiamento lo possiamo utilizzare in tutti i campi della nostra
vita.
In
una relazione difficile in famiglia, nello svolgere un’attività nuova o
complicata al lavoro, durante un allenamento in palestra, di fronte alle
difficoltà grandi o piccole che la vita ci pone davanti…
Sempre!
E’ l’atteggiamento che
fa la differenza!
Spesso
è comodo nascondersi dietro ad un “non ce la posso fare” quando ci si trova
davanti ad alcune delle nostre paure. Un esercizio che io trovo molto bello e
molto utile è quello di accogliere la paura, farla entrare consapevolmente nel
proprio spazio, dirle “Sì, ti riconosco e ti accolgo” e poi andare oltre.
E
come possiamo andare oltre? Utilizzando la leva del gioco. E’ un po’ come un
bambino quando gioca contro i suoi mostri immaginari e sentendosi Superman li
annienta tutti. Immagina la paura di fronte a te, fai un salto in avanti,
attraversala e poi chiediti: “Dov’è ora la paura?” Ti giri indietro, la guardi,
ringrazi e vai avanti.
E
se pensi che questa tecnica sia difficile… prova a dirti “Sì, ce la posso
fare!”
Renata
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