Oggi vorrei raccontarti una mia esperienza.
Qui da noi, a Este, ieri è scesa un’abbondante nevicata. Io
ho trascorso fuori casa tutto il giorno lasciando l’auto parcheggiata
all’aperto.
Quando la sera sono salita, mi sono resa conto che da quanta
neve c’era non riuscivo a muoverla. Più acceleravo, più le ruote slittavano,
tanto che due delle persone con le quali avevo trascorso il pomeriggio,
vedendomi in difficoltà, sono accorse gentilmente ad aiutarmi, faticando non
poco per spostare la mia auto dal parcheggio spingendola in strada dove c’era
meno neve grazie al traffico.
Appena partita pensavo che il peggio fosse passato, invece la
difficoltà era lì ad attendermi.
Non ho le gomme termiche e le catene viaggiano con me nel
bagagliaio, ma non hanno mai fatto il loro debutto in società passando dalla
scatola alle ruote, cosi, anche per questa volta ho deciso di tenerle solo come
compagne di viaggio inutilizzate.
La strada era piena di neve, non era passato nessuno a pulire
nonostante nevicasse dalla mattina.
Alla prima curva la parte posteriore dell’auto ha slittato e
io ho avuto un tonfo al cuore: “… e adesso? Cosa faccio? Oddio per tutta la
strada alla mia destra c’è il fosso! Sto andando ai 15 chilometri all’ora
facendo colonna, chissà cosa penseranno gli automobilisti dietro! Nevica forte,
è tutto bianco e non distinguo il lato della strada… La macchina ogni tanto
sbanda! Queste forti raffiche di vento
mi costringono a tenere ancora più saldo il volante… Aiuto, ce la farò ad
arrivare a casa da sola o è il caso che chieda aiuto e mi faccia venire a
prendere?”
Ecco, questi sono stati i
pensieri chi mi sono affiorati alla mente per i primi chilometri.
Poi però mi sono detta: “Perché non dovrei farcela? Certo la
situazione non è delle migliori però posso viverla come una sfida, come un allenamento
a superare la paura. Dai, posso farcela, sicuramente ce la farò!” E subito il
mio atteggiamento è cambiato.
E’ stata un’ora molto costruttiva e ad ogni chilometro la
soddisfazione cresceva sempre di più.
Ho focalizzato la meta, ho escluso, eliminato, cambiato ogni
pensiero che affiorava ricordandomi che alla mia destra c’era ciò che mi
spaventava di più, il fosso.
Ad ogni sbandata dell’auto, o meglio, ogni volta che gestivo
e controllavo l’auto nei suoi momenti di slittamento mi congratulavo con me
stessa per la calma e la determinazione.
Ho avvisato mia mamma che avrei ritardato ma che la
situazione era sotto controllo. E questo sentire di avere la situazione sotto
controllo mi ha dato una forza e uno sprint meraviglioso.
Alla fine non ero per nulla stanca, il viaggio l’ho
affrontato in modo attento ma rilassato e questo solo grazie al fatto che ho
dominato i miei pensieri.
Avrei potuto continuare a preoccuparmi, a dire che avevo
paura, che non ce l’avrei mai fatta da sola, che dovevo fermarmi e chiamare qualcuno, che la macchina continuava
a sbandare, che forse poteva succedere qualcosa di brutto. E INVECE NO!
HO SCELTO di trasformare questo ostacolo in una opportunità
di crescita, di attingere a tutte le risorse che avevo per affrontare la sfida
nel migliore dei modi. Mi sono detta che ce la potevo fare da sola e solo il
cambio di pensieri ha trasformato un’esperienza potenzialmente stressante in
una assolutamente potenziante, confermandomi che quando credo in me stessa
tutto è possibile e il modo di uscire da qualsiasi situazione impegnativa c’è
sempre se solo impariamo a fidarci di più di noi stessi allenandoci ogni volta
che ci viene offerta una possibilità.
E in più, invece di lamentarmi per le difficoltà che la neve
comportava, sono riuscita ad apprezzare il paesaggio e la sensazione di calma e
di magia che la neve regala.

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