E quante volte proprio
noi, con la nostra vocina interna, ci siamo sabotate?
Se ti stai chiedendo
qual è la vocina interna o se ce l’hai anche tu… bhe è proprio
quella che si sta ponendo il quesito in questo momento. :-)
Wikipedia definisce la
paura così:
La paura
è un'
emozione primaria,
comune sia al genere umano
sia
al genere
animale.
Il Galimberti
così
la definisce:
“Emozione primaria
di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere
reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta
dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione
organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che
prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo,
anche se in modo non specifico, all’apprestamento delle difese che
si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga”.
Nelle paure c’è
quindi la sensazione che qualcosa minacci la nostra esistenza o la
nostra integrità biologica o quella delle persone a noi più vicine.
L’emozione della paura si proietta nel futuro: qualcosa di brutto
accadrà a noi o agli altri, pertanto spinge il soggetto ad aggredire
per eliminare o allontanare l’oggetto della paura (condotte
aggressive) o al contrario fuggire da questo per evitare il danno che
potrebbe procurarci (condotte di evitamento dall’oggetto fobico).
E’ importante notare
come, anche dalla definizione, la paura può essere reale o prodotta
dalla fantasia.
Nel primo caso
l’utilità è massima. Ci aiuta a prevenire situazioni pericolose.
Nel secondo caso,
invece, per la maggior parte delle volte ci impedisce di fare
esperienze che ci permetterebbero di crescere, di uscire dalla nostra
zona di confort dove tutto è ormai diventato facile e abituale.
A me è successo
tantissime volte di restarne imbrigliata, fino a quando ho capito
come instaurare un dialogo amico con la paura e ho iniziato a
sfidarla.
Sai
qual è l’antidoto alla paura? Il coraggio!
La
paura, se ci pensi, è solo paura! E' solo un insieme di tanti
pensieri che facciamo nella nostra testa, molti dei quali non hanno e
non avranno mai riscontro nella realtà.
E’
un insieme di ipotetici scenari che, come registi di un film,
proiettiamo nella nostra mente.
E
più restiamo concentrati su ciò che potrebbe accadere, più
amplifichiamo tutte le potenzialità negative dimenticando che c’è
molto oltre la paura.
Fatto
il passo, in qualunque situazione, c’è crescita.
Crescita
di autostima o crescita nell’aver imparato qualcosa di nuovo.
Avrai riscontrato
anche tu che spesso un evento è più pauroso nella nostra testa che
nella realtà! Ecco perché è utile imparare ad andare oltre.
Ti faccio un esempio.
Ho sempre avuto una sensazione di claustrofobia dovuta non tanto ai
luoghi chiusi, quanto alla possibilità di non poter tornare
indietro, o scappare, da certe situazioni.
Ad esempio per molti
anni non ho voluto salire su un aereo perché in volo…non potevo
scendere… :-)
Dopo aver affrontato
quella paura mi si è aperto un mondo, nel vero senso dalla parola…
pensa a quanti posti posso visitare utilizzando quel mezzo di
trasporto rispetto all’auto, la nave o il treno.
Ultimamente poi mi
sono sfidata con una cosa un po’ più piccola ma che per me aveva
un forte impatto emotivo.
Ho attraversato un
ponte tibetano, che unisce due montagne, lungo
più di 100 metri e
sospeso nel vuoto a trenta metri
d'altezza realizzato interamente in
corde di acciaio.
Mi
sono preparata mentalmente. Ho visualizzato il mio successo. Ho
incluso anche le difficoltà che avrei potuto incontrare e le ho
risolte tutte, ad una ad una, nella mia testa.
Mi
sono vista al di là del ponte, felice come non mai per aver
affrontato e vinto la sfida. Ho assaporato il gusto del successo e la
sensazione di vittoria sulla mia paura.
Quando
mi sono recata fisicamente all’inizio del ponte e l’ho visto, mi
sembrava che il vuoto sotto fosse enorme ma con coraggio e
determinazione ho iniziato a muovere il primo passo, e poi il
secondo, poi il terzo. All’inizio aggrappata al corrimano, poi pian
piano la tensione ha lasciato spazio alla gioia di essere lì, di
aver deciso di affrontare questa paura e, più andavo avanti, più
lasciavo spazio al divertimento fino ad arrivare dalla parte opposta
con quel senso di gratitudine verso me stessa e alla mia voglia di
mettermi in gioco. La mia autostima è decisamente aumentata e io
sono stata orgogliosa, ancora una volta, per aver affrontato la paura
che regnava dentro di me!
e
sai una cosa? L’ho rifatto anche un mese fa!
Qual
è quell’esperienza che da un po’ rimandi perché hai paura?
Qual
è quel piccolo passo che puoi fare per allenare il tuo coraggio?
A
volte non servono grandi cose, anche affrontare piccoli successi
quotidiani superando sé stessi è un modo per vincere le paure e
vivere ogni giorno di più la vita che desideri.
Raccontami
cosa farai! Sarò felice, se ne avrai bisogno, di darti degli spunti
o dei punti di vista diversi per affrontare ciò che ti spaventa in
modo sereno.
La
tua Coach
Renata
renata.andolfo@gmail.com


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