Ieri sera mentre mi stavo preparando per
uscire ho sentito suonare il campanello.
Guardando dalla finestra ho visto che
era una signora che non conosco personalmente ma abita poco lontano da casa mia
e la incontro a piedi quasi ogni giorno.
Cosi esco per ascoltarla.
Mi dice che è senza lavoro e sta
passando di casa in casa per chiedere se qualcuno ha una monetina che gli
avanza. Mentre pronuncia queste ultime parole abbassa gli occhi e la voce.
Metto le mani in tasca e trovo un euro.
Avrei voluto darle di più ma in quel
momento avevo solo un euro e lei mi aveva chiesto una monetina.
Tende la mano con molta timidezza. Appena
presa la moneta, guardandola le si illuminano gli occhi e mi fa un sorriso che
da solo vale molto di più di quell'euro.
Era felice e stupita.
Ringraziandomi umilmente, sempre a testa
bassa, mi saluta con gratitudine e prosegue il suo giro.
Poco dopo sono uscita a piedi e l'ho
incrociata di nuovo.
Era davanti ad un cancello che si stava
subendo delle critiche, poco simpatiche, dalla persona a cui aveva suonato il
campanello.
Al mio ritorno, mezz'ora dopo, stessa
storia in un'altra abitazione.
E lì mi sono posta una domanda...
Io non mi sono privata di nulla, solo di
un euro, il costo di un caffè che avrei comunque offerto a una persona che
trovo in bar e con la quale scambio due parole e condivido anche solo 10 minuti
di chiacchiere.
Lei è una signora in difficoltà, che tra
l'altro abita vicino a casa nostra.
Se chiudiamo la porta a una persona che
incontriamo tutti i giorni, che si umilia e che, con coraggio e discrezione, chiede
aiuto, come possiamo "pretendere" che qualcuno sia disponibile ad
aiutarci quando siamo in difficoltà se per primi noi non tendiamo la mano a una
vicina di casa...?
Lo diceva anche Esopo, scrittore greco
del VI secolo a.C. "Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai
sprecato."
Tutto torna e penso che questo dovremmo
tenerlo a mente più spesso.
A volte possiamo fare la grande
differenza anche solo con un sorriso in più o con un dialogo più gentile, senza
accusare o criticare qualcuno.
O semplicemente possiamo ricordare che,
ognuno sta vivendo la sua vita e tutti stanno vivendo, in un modo o nell’altro,
le proprie difficoltà. Essere accondiscendenti e portare rispetto, tendendo la
mano è un regalo che facciamo anche a noi stessi.
La tua Coach
Renata

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