La primavera è arrivata! Nell’aria c’è un inebriante profumo
di fiori e i toni spenti dell’inverno lasciano spazio ai multicolori della
nuova stagione.
La natura si risveglia, così come la creatività di chi ha un
terrazzo o un giardino e soprattutto ha il “pollice verde”.
In questi giorni anch’io
mi sono dedicata al giardinaggio. Non è mai stata una mia passione, ma
quest’anno, si è risvegliata in me la
voglia di dare una “sferzata” di vita ad un ambiente che vedo quotidianamente e
di cui mai mi sono occupata lasciando sempre spazio agli altri.
Nel contatto con la terra, il fresco delle foglie e
dell’erba, l’eliminare rami secchi e fogliame datato, la mia mente ha iniziato
più volte a riflettere su come la natura è una grande metafora di vita.
Piante che, abbandonate in vasi per tutto l’inverno, riparate
in serre o al buio in qualche garage, a primavera sbocciano a nuova vita, anno
dopo anno, sempre più belle e rigogliose.
Vasi apparentemente vuoti, solo con terra, di cui magari
neanche ricordi il contenuto (ovviamente mi è successo!) regalano poi fioriture
meravigliose. E ti stupiscono.
Esempi di piante abbandonate che sembrano più morte che vive
che con un paio di cure e un po’ di acqua tornano al loro massimo splendore (a
chi non è mai successo di dimenticarsi di dare acqua a un vaso e trovare la
pianta spossata?).
E questa è la meraviglia della vita. Nonostante tutto,
nonostante inverni freddi e bui, nonostante dimenticanze, la natura ci regala
sempre il suo splendore.
Quale miglior metafora di vita per sentirci come le piante e
vivere la nostra primavera rigogliosa.
Un’altra cosa su cui veramente ho riflettuto molto è la
condizione di abitudine che ci lega nel prendere delle decisioni.
Da alcuni anni aleggiava l’idea di tagliare una grande pianta
di edera, credo fosse stata seminata circa 35 anni fa.
Ormai era diventata veramente grande e ingombrante. Ma la
decisione di tagliarla non arrivava mai.
Un po’ per una questione affettiva, l’ho sempre vista dalla
mia infanzia, un po’ per una paura estetica, la decisione è sempre stata
rimandata.
Fino alla settimana scorsa.
L’edera è stata tolta.
La mia sorpresa è stata grande nell’aver visto quello spazio
da sempre ricoperto di verde, completamente libero. La prima affermazione è
stata “Wow che bello! Che luce! Che ordine! Quanto spazio!” e il secondo
pensiero è stato “Potevo farla togliere prima!”.
Quante volte restiamo ingabbiati dalla paura di fare qualcosa
di nuovo perché “è sempre stato fatto così” e quante possibilità ci perdiamo per
la paura di abbandonare una certezza? Quante volte vince l’abitudine?
E ci perdiamo gioia e nuova vita.
A volte restiamo bloccati da una preoccupazione non
considerando che la mente si adatta presto al nuovo.
Nonostante per anni io abbia visto quella pianta davanti
casa, ora mi sembra naturale uscire e vedere luce e spazio. Mi sono già
riadattata al nuovo…!
E riflettevo anche su una metafora, che spesso si usa nel
mondo della crescita personale, e che è di uso comune: “far pulizia e tagliare
i rami secchi”.
Perché è importante tagliare i rami secchi? Per evolverci e
crescere. I rami secchi vengono tagliati affinché nuovi rami possano prendere
il loro posto sull’albero della nostra vita e donarci nuove foglie, nuovi
frutti e nuova energia.
Se riconoscete che è necessario farlo, anche con tutto il
coraggio e la fatica necessaria, prendete le cesoie e datevi una nuova
possibilità.
Trovo questa metafora utilissima quando si parla di abitudini,
di prendere nuove e diverse decisioni che restano bloccate da un passato che
non ci soddisfa, quando la sofferenza è maggiore nel restare fermi dove si è,
rispetto alla possibilità di fare esperienze, sconosciute ma pur sempre nuove. Non
mi trova d’accordo al 100% quando si parla di relazioni. Penso che tutte le
persone abbiano una ricchezza e un contributo da offrire e, se così non è, la
selezione diventa naturale. Senza doverlo decidere a priori salvo, ovviamente,
situazioni particolari.
Il bello della vita è cogliere spunti positivi in tutto ciò
che ci accade. E questa esperienza di trascorrere del tempo all’aria aperta, a
svolgere una attività inconsueta per me, mi ha regalato, oltre ad un innato
benessere, una consapevolezza in più su come ci poniamo di fronte alle scelte
che la vita ci offre.
Renata

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