Ultimamente sto attraversando un
periodo di forte crescita.
Ho sempre adorato il
miglioramento personale e in questi giorni lo sto vivendo e percependo appieno.
Cos’è successo?
Ho iniziato a chiedere feedback.
Mi sono data il permesso di chiedere ad amici, familiari,
persone che conosco e persone che fanno parte del mio gruppo di lavoro che mi
dessero dei feedback di quello che percepivano e continuano a percepire di me
nei vari ambiti e ruoli che rivesto.
Mi sto confrontando con una
realtà di me che in alcuni aspetti non conoscevo e la cosa, devo essere
sincera, mi stupisce e mi entusiasma.
In più, per ampliare le mie
competenze, sto frequentando un corso di teatro che non è rivolto alla gestione
della scena e delle rappresentazioni ma a come utilizzare efficacemente il
corpo, la gestualità, gli spazi e la voce durante i corsi o le conferenze che
tengo. In questa occasione ho veramente scoperto e portato alla luce delle
sfumature molto interessanti di me. Per
esempio mi sono resa conto che le persone non sempre mi vedono o percepiscono come
io credo di essere vista o percepita. In alcuni casi può essere positivo, per
esempio a volte mi sento tesa e con la voce tremolante e la sensazione non
viene percepita all’esterno, in altri casi invece può essere negativa come
quando in un dialogo con un amico a me sembrava di avere avuto un atteggiamento
umile e invece ho scoperto che è stato interpretato come se mi stessi
atteggiando in modo altezzoso o sopra le parti.
Questa cosa mi ha fatto molto riflettere. Ho analizzato il mio tono di
voce, le parole che ho usato, la postura con la quale mi sono posta nel memento
in cui stavamo tranquillamente chiacchierando e soprattutto ho notato come in
questo caso non avevo rispettato l’opinione del mio interlocutore, dando per
vero quello che io credevo tale.
Ho poi iniziato a prendere in
considerazione e prestare molta più attenzione a quelle espressioni, fisiche e
verbali che utilizzavo per abitudine e che solo quando gli amici hanno avuto il
permesso di farmele notare ho dovuto ammettere (per loro gioia) che fino ad allora
non me ne ero mai resa conto.
Tanta carne al fuoco… ma ho
imparato e sto imparando molto da queste esperienze.
L’ importante è permettersi di affrontare questa nuova prospettiva con un
atteggiamento di apertura. E sono felice
di essere riuscita a superare questo scalino.
Non mi sento più offesa per
quanto mi viene evidenziato ma apprezzo questo confronto per poter migliorare. E
lo vivo proprio come un confronto non più come un giudizio o un dito puntato
contro di me. Imparo e applico.
Già semplicemente con piccoli
accorgimenti sulla mia postura persone
che non sapevano del lavoro che stavo facendo su di me hanno riscontrato un
cambiamento. Mi ha fatto molto piacere sentirmi dire “Ti vedo meglio del
solito, hai qualcosa di diverso ma non riesco a capire che cosa sia”. In realtà quel qualcosa di diverso era
semplicemente un’attenzione maggiore che
stavo portando a me stessa per poi essere più presente all’esterno. Quando
noi riceviamo delle critiche (e per critiche intendo critiche costruttive
legate a un qualcosa che ci può far migliorare) spesso ci arrabbiamo o chiudiamo
la porta in faccia alla persona che si permette di farci un osservazione (o
peggio ancora iniziamo a risponderle a tono). Molte volte io mi sentivo
attaccata e istintivamente reagivo: nel momento in cui qualcuno mi criticava e
dava di me un’opinione che non mi piaceva, frequentemente rispondevo “Bhe
perchè tu… cosa pensi di essere tanto meglio?”. Reagendo così rischiavo innanzitutto di
rovinare un rapporto perché poteva essere l’inizio di una lite, in più perdevo l’occasione di migliorare. Aver capito
che se la persona percepisce qualcosa di diverso da quello che voglio
trasmettere è perché io non sono riuscita ad essere congruente con il mio
linguaggio verbale, non verbale e paraverbale ha fatto la grande differenza.
Ora, quando accade, ringrazio per
il feedback ricevuto, rifletto e mi metto in moto per migliorare.
In passato quando qualcuno mi diceva, o mi faceva intendere anche
velatamente: “Guarda che tu stai
apparendo in questo modo” io lo
percepivo come qualcosa di distorto rispetto a quello che credevo. In realtà la
persona mi vedeva veramente in quel modo.
E il tranello in cui cadevo era che pensavo dentro di me di essere
“perfetta” mentre invece non lo ero. Anche quando credevo di fare le cose al meglio
per me o per gli altri in realtà era solo la mia visione di cosa intendevo io
per “meglio”.
Uno dei presupposti della PNL
(Programmazione Neuro Linguistica) è che la mappa non è il territorio. Questo
significa che ognuno di noi percepisce
la stessa cosa in modo diverso, lo stesso identico episodio, la stessa
situazione, viene percepita da ognuno con la propria mappa, con le proprie convinzioni
con le proprie idee e con le proprie esperienze.
Quando vediamo le cose
diversamente, sono entrambe vere. Ognuno interpreta la realtà a modo suo e non
poniamo tutti l’attenzione sulla stessa cosa.
A volte è utile mettersi in
discussione per scoprire che la realtà non è sempre come noi siamo convinti di
vederla e viverla.
Ne è l’esempio l’immagine qui
sotto:
Tu cosa vedi?
Due visi di profilo o un vaso?
O ancora:
Un uomo che suona un sax o una faccia di donna?
Potremmo passare ore a discutere
se tu vedi l’uomo che suona il sax mentre io vedo la faccia della donna… eppure
nell’immagine ci sono entrambi. Solo che io pongo attenzione sulla parte bianca
della foto e tu sulla nera …
Vedi quanto è importate restare
aperti e darci la possibilità di guardare le cose anche in modo diverso da come
noi siamo abituati a vederle? Trasformando
la parola “critica” (che ci induce in uno stato negativo) in “feedback” (risultato che otteniamo) riusciamo ad essere più aperti, accettare più serenamente quanto ci viene
fatto notare. Continuiamo a crescere ed evolvere positivamente e in più
miglioriamo sensibilmente le nostre relazioni con gli altri perché si
instaurerà un rapporto di maggior fiducia e complicità.
Siamo o no donne e uomini che
sanno mettersi in gioco?
E allora iniziamo a giocare e a
divertirci anche con queste nuove percezioni di noi!
Renata


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