domenica 28 settembre 2014

ACCETTI UNA CRITICA?

Ultimamente sto attraversando un periodo di forte crescita.

Ho sempre adorato il miglioramento personale e in questi giorni lo sto vivendo e percependo appieno.

Cos’è successo?

Ho iniziato a chiedere feedback.

Mi sono data il permesso di chiedere ad amici, familiari, persone che conosco e persone che fanno parte del mio gruppo di lavoro che mi dessero dei feedback di quello che percepivano e continuano a percepire di me nei vari ambiti e ruoli che rivesto.

Mi sto confrontando con una realtà di me che in alcuni aspetti non conoscevo e la cosa, devo essere sincera, mi stupisce e mi entusiasma.

In più, per ampliare le mie competenze, sto frequentando un corso di teatro che non è rivolto alla gestione della scena e delle rappresentazioni ma a come utilizzare efficacemente il corpo, la gestualità, gli spazi e la voce durante i corsi o le conferenze che tengo. In questa occasione ho veramente scoperto e portato alla luce delle sfumature molto interessanti  di me. Per esempio mi sono resa conto che le persone non sempre mi vedono o percepiscono come io credo di essere vista o percepita. In alcuni casi può essere positivo, per esempio a volte mi sento tesa e con la voce tremolante e la sensazione non viene percepita all’esterno, in altri casi invece può essere negativa come quando in un dialogo con un amico a me sembrava di avere avuto un atteggiamento umile e invece ho scoperto che è stato interpretato come se mi stessi atteggiando in modo altezzoso o sopra le parti.  Questa cosa mi ha fatto molto riflettere. Ho analizzato il mio tono di voce, le parole che ho usato, la postura con la quale mi sono posta nel memento in cui stavamo tranquillamente chiacchierando e soprattutto ho notato come in questo caso non avevo rispettato l’opinione del mio interlocutore, dando per vero quello che io credevo tale.

Ho poi iniziato a prendere in considerazione e prestare molta più attenzione a quelle espressioni, fisiche e verbali che utilizzavo per abitudine e che solo quando gli amici hanno avuto il permesso di farmele notare ho dovuto ammettere (per loro gioia) che fino ad allora non me ne ero mai resa conto.

Tanta carne al fuoco… ma ho imparato e sto imparando molto da queste esperienze.

L’ importante è permettersi di  affrontare questa nuova prospettiva con un atteggiamento di apertura. E  sono felice di essere riuscita a superare questo scalino.

Non mi sento più offesa per quanto mi viene evidenziato ma apprezzo questo confronto per poter migliorare. E lo vivo proprio come un confronto non più come un giudizio o un dito puntato contro di me. Imparo e applico.

Già semplicemente con piccoli accorgimenti  sulla mia postura persone che non sapevano del lavoro che stavo facendo su di me hanno riscontrato un cambiamento. Mi ha fatto molto piacere sentirmi dire “Ti vedo meglio del solito, hai qualcosa di diverso ma non riesco a capire che cosa sia”.  In realtà quel qualcosa di diverso era semplicemente un’attenzione maggiore che  stavo portando a me stessa per poi essere più presente all’esterno. Quando noi riceviamo delle critiche (e per critiche intendo critiche costruttive legate a un qualcosa che ci può far migliorare) spesso ci arrabbiamo o chiudiamo la porta in faccia alla persona che si permette di farci un osservazione (o peggio ancora iniziamo a risponderle a tono). Molte volte io mi sentivo attaccata e istintivamente reagivo: nel momento in cui qualcuno mi criticava e dava di me un’opinione che non mi piaceva, frequentemente rispondevo “Bhe perchè tu… cosa pensi di essere tanto meglio?”.  Reagendo così rischiavo innanzitutto di rovinare un rapporto perché poteva essere l’inizio di una lite, in più  perdevo l’occasione di migliorare. Aver capito che se la persona percepisce qualcosa di diverso da quello che voglio trasmettere è perché io non sono riuscita ad essere congruente con il mio linguaggio verbale, non verbale e paraverbale ha fatto la grande differenza.

Ora, quando accade, ringrazio per il feedback ricevuto, rifletto e mi metto in moto per migliorare.

In passato quando qualcuno mi  diceva, o mi faceva intendere anche velatamente:  “Guarda che tu stai apparendo in questo modo”   io lo percepivo come qualcosa di distorto rispetto a quello che credevo. In realtà la persona mi vedeva veramente in quel modo.  E il tranello in cui cadevo era che pensavo dentro di me di essere “perfetta” mentre invece non lo ero.  Anche quando credevo di fare le cose al meglio per me o per gli altri in realtà era solo la mia visione di cosa intendevo io per “meglio”.

Uno dei presupposti della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è che la mappa non è il territorio. Questo significa che ognuno di noi  percepisce la stessa cosa in modo diverso, lo stesso identico episodio, la stessa situazione, viene percepita da ognuno con la propria mappa, con le proprie convinzioni con le proprie idee e con le proprie esperienze.

Quando vediamo le cose diversamente, sono entrambe vere. Ognuno interpreta la realtà a modo suo e non poniamo tutti l’attenzione sulla stessa cosa.

A volte è utile mettersi in discussione per scoprire che la realtà non è sempre come noi siamo convinti di vederla e viverla.

Ne è l’esempio l’immagine qui sotto:

Tu cosa vedi?












Due visi di profilo o un vaso?

O ancora:











Un uomo che suona un sax o  una faccia di donna?

Potremmo passare ore a discutere se tu vedi l’uomo che suona il sax mentre io vedo la faccia della donna… eppure nell’immagine ci sono entrambi. Solo che io pongo attenzione sulla parte bianca della foto e tu sulla nera …

Vedi quanto è importate restare aperti e darci la possibilità di guardare le cose anche in modo diverso da come noi siamo abituati a vederle?  Trasformando la parola “critica” (che ci induce in uno stato negativo) in  “feedback” (risultato che otteniamo)  riusciamo ad essere più aperti,  accettare più serenamente quanto ci viene fatto notare. Continuiamo a crescere ed evolvere positivamente e in più miglioriamo sensibilmente le nostre relazioni con gli altri perché si instaurerà un rapporto di maggior fiducia e complicità.

Siamo o no donne e uomini che sanno mettersi in gioco?

E allora iniziamo a giocare e a divertirci anche con queste nuove percezioni  di noi!


Renata 

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